Non tarderà ad arrivare a destinazione la scure del Governo che intende ridurre le Camere di Commercio da 105 a 60. Al momento il provvedimento è stato stralciato dalla Bozza Madia, ma solo per un rinvio. Rischia di diventare realtà lo svuotamento delle funzioni che da sempre svolgono le Camere di Commercio a supporto dello sviluppo locale e della piccola e media impresa. Desta infatti non poche perplessità la volontà governativa di ridurre le CCIAA anche laddove svolgono un ruolo di primo piano nello sviluppo del territorio come la Camera di Commercio di Lecce che, nonostante i tagli del diritto camerale già operato nel 2015 e che continuerà nel 2016, con notevoli sforzi e grande attenzione al rispetto di lavoratori e imprese salentine, è riuscita a chiudere il bilancio del 2015 e a programmare quello del 2016.
Ma evidentemente, ogni sforzo di buon governo, dinanzi all'incertezza economica e ai proclami che nulla hanno a che vedere con lo sviluppo territoriale e la difesa dei lavoratori, il rullo compressore del Governo, rischia di creare ulteriore precarietà e incertezza economica e territoriale, senza più punti di riferimento per le piccole e medie imprese, se non addirittura maggiori costi così come sta succedendo per le Province.
E' auspicabile che tutte le forze politiche ed economiche salentine nonchè quanti riconoscano nella CCIAA di Lecce un ruolo attento e di primo piano nello sviluppo territoriale salentino, facciano giungere il proprio sostegno nella difesa della Camera di Commercio di Lecce che, come sostiene il Presidente Alfredo Preite "priverebbe gli enti camerali di importanti funzioni svolte da decenni, con competenza, a favore dei territori, con gravissime conseguenze per il tessuto economico locale e pesanti ricadute di carattere occupazionale".