A CHI INTERESSA
Chi ha ricevuto la bolletta della Tari – tassa rifiuti per l’anno 2024
SCADENZA
Entro il termine riportato sul documento
LA BOLLETTA TARI 2024
Sono in arrivo ai contribuenti le bollette per il pagamento della Tari per l’anno 2024.
Anche quest’anno la Tari registra un incremento un po’ in tutti i Comuni. Le cause principali di tali aumenti sono: l’inflazione, i prezzi dell’energia e le conseguenze dirette o indirette delle guerre in atto.
Tutto si complica nel 2019 con l’applicazione del nuovo modello di Piano Economico Finanziario (PEF), per la definizione delle tariffe TARI, elaborato e regolamentato dall’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA).
Le tariffe annuali della tari sono determinate dal costo complessivo del PEF di ogni comune tenendo anche conto della virtuosità dei singoli cittadini (raccolta differenziata).
La tassa sui rifiuti (TARI), è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ed è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi.
Nel 2023 Arera ha autorizzato l’aggiornamento biennale del PEF per il 2024-2025 il cui risultato determina le rispettive tariffe.
Per i comuni della Puglia il tutto è stato poi ulteriormente aggravato dagli effetti della sentenza del Consiglio di Stato n. 10550 del 06.12.2023 (…ne abbiamo parlato in due incontri pubblici a Scorrano e a Cavallino i primi mesi del 2024 dal titolo “aumento tariffe tari dopo la sentenza del C.D.S. 10550/2023).
Arera aveva previsto uno scenario peggiore per il 2024 di quello che in realtà sembra prospettarsi, ipotizzando in casi specifici aumenti fino al 14%, che in rappresenta il dato cumulato dell’inflazione registrata negli ultimi 2 anni (4,5% e 8,8% sui costi del 2022), nonché i riconoscimenti dei costi necessari all’adeguamento agli standard di qualità imposti da Arera stessa.
LE NOVITA’
Tra le novità dettate dall’Autorità per i rifiuti per l’anno 2024, un ruolo importante riveste la disposizione della delibera n. 386/2023/R/rif che istituisce, sul prelievo per la tassa rifiuti, due nuove voci di entrata, di natura perequativa, attraverso le quali l’Autorità intende assicurare la copertura di determinati costi non imputabili al tradizionale PEF.
In dettaglio, con la citata delibera vengono istituite, a decorrere dal 2024, le seguenti voci di costo da aggiungere al documento di riscossione TARI:
- La componente UR1,a, pari a 0,10 euro/utenza per la copertura dei costi per la gestione dei rifiuti accidentalmente pescati e dei rifiuti volontariamente raccolti e dei relativi costi di gestione.
- La componente UR2,a, pari a 1,50 euro/utenza per la copertura dei costi per la gestione dei rifiuti per eventuali eventi eccezionali e calamitosi.
Le componenti, oggi valorizzate per il 2024, potranno essere aggiornate annualmente dall’Autorità in coerenza con l’andamento dei quantitativi di rifiuti accidentalmente pescati e dei rifiuti volontariamente raccolti e con le effettive necessità di conguaglio o copertura di eventuali costi per eventi eccezionali e calamitosi
COSA FARE
Chi ha ricevuto la bolletta della tari è consigliabile che effettui alcune verifiche per evitare che stia pagando somme non dovute (numero di componenti, immobili variati in catasto, ecc.) ovvero somme in meno (superfici inferiori da quelle in catasto) con il rischio di esporsi a futuri accertamenti e sanzioni. In caso di dubbi è necessario contattare l’ufficio tributi del proprio Comune e chiedere chiarimenti (un suggerimento: prima di fissare un appuntamento è opportuno che l’utente abbia contezza di quello che deve chiedere per evitare richieste contraddittorie con altre fattispecie – ad es. l’imu, condono edilizio, accatastamento, ristrutturazione, ecc…) (…Adiconsum effettua a richiesta un servizio associativo personalizzato).