Il TAR ha, però, “congelato” fino ad ottobre prossimo la parte della delibera che prevedeva i rimborsi ai consumatori per quanto pagato in più, lasciandoli ancora una volta a bocca asciutta.
Il Tar ha agito solo nel rispetto delle norme legiferate di recente, – afferma Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale – ma non ha risolto i problemi dei consumatori, negando loro anche il risarcimento previsto da Agcom. Adiconsum si adopererà con tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere la modifica dell’art. 70 del Codice delle Comunicazioni elettroniche, affinché sia data certezza del rispetto delle condizioni contenute nel contratto per tutta la sua durata.
Tale norma, infatti, consente all’operatore di variare, quando vuole e senza motivo, in maniera del tutto unilaterale, le condizioni contrattuali vanificando, quindi, le proposte commerciali, anche economiche, dichiarate alla firma del contratto che, di fatto, diventa variabile nel tempo – prosegue Mauro Vergari del settore Comunicazioni di Adiconsum – Il caso delle bollette a 4 settimane ha, poi, dimostrato che, nel momento in cui gli operatori, accordandosi, praticano le stesse modifiche nei contratti, a nulla serve l’unica difesa prevista dall’art. 70 per il consumatore, quella cioè, di recedere dal contratto senza costi e cambiare gestore!
Occorre operare – conclude De Masi – affinché la fiducia dei cittadini-consumatori nei confronti delle imprese ritorni a livelli accettabili, per garantire la stabilità di un mercato fondamentale come quello delle comunicazioni.