Come richiesto dalle Associazioni dei consumatori (Adiconsum, Legaconsumatori, Altroconsumo, Adoc Brindisi e La Voce del Cittadino) insieme ai sindaci convocati il 26 luglio 2016 nell’aula consiliare del Comune di Cutrofiano, si è svolto oggi pomeriggio presso la Regione Puglia a Bari l’incontro fissato dall’assessore regionale Di Gioia con i sindaci firmatari dell’esposto (consultabile dagli associati nella sezione riservata del sito).
All’incontro cui hanno preso parte anche altri Sindaci del territorio salentino, l’assessore regionale non ha potuto fare altro che riconoscere quanto sta accadendo con l’invio delle ingiunzioni da parte della Soget.
In particolare è stato fatto presente all’assessore regionale che occorre immediatamente procedere a sospendere le ingiunzioni pervenute ai cittadini, soprattutto quelle inferiori a 50 euro perché – come per prima e da sempre affermato da Adiconsum Lecce – sono illegittime e senza titolo da parte di Soget. A tal proposito, sorpresa delle sorprese, l’assessore ha portato a conoscenza i convenuti che realmente la Soget non era autorizzata – per contratto di affidamento-, a inviare le ingiunzioni per gli importi inferiori a 50 euro. Tant’è che lo stesso Consorzio di Bonifica – tramite il proprio legale – ha provveduto a diffidare la Soget ad annullare le ingiunzioni inviate ai cittadini in violazione del contratto di affidamento ricevuto.
E proprio l’affidamento diretto del servizio alla Soget è stato oggetto di un altro punto di riflessione da parte dell’assessore regionale che ha ammesso di fatto che la procedura di affidamento da parte del Consorzio alla Soget, desta più di qualche dubbio di legittimità, tant’è che si sta pensando di rivedere la procedura di affidamento al concessionario con un nuovo e diverso percorso amministrativo. Equivale a dire: l’attuale affidamento è illegittimo.
Sulla base di questi elementi e sulla mancata reale concertazione con i comuni sui ruoli inviati dal Consorzio, l’assessore ha formalmente assunto l’impegno, anche se occorre valutare la reale percorribilità tecnico amministrativa, a sospendere le ingiunzioni inviate ai contribuenti per gli importi fino a 50 euro e comunque più in generale l’intero ruolo del 2014 e il previsto ruolo 2015, subordinando l’effettiva riscossione all’esito del contenzioso in essere già instaurato da circa 3000 utenti, all’esito del quale potranno essere definitivamente cancellati i ruoli del 2014 e del 2015 e avviata una nuova fase di concertazione con i sindaci dei comuni a partire dal 2017.
Ovviamente è quasi certo che questo avverrà per le ingiunzioni fino a 50 euro, per l’evidente abuso posto in essere da Soget ma è ipotizzabile che potrà essere esteso a tutte le altre posizioni proprio nella considerazione che l’affidamento dell’attività di riscossione affidata alla Soget è illegittima ab origine e quindi annullabile dal giudice tributario, con evidenti ulteriori spese e costi a carico del Consorzio di bonifica e quindi a carico della Regione e conseguentemente a carico dei cittadini pugliesi.
Allora ci si pone una domanda ovvia. Che cosa deve fare il cittadino che ha ricevuto un’ingiunzione? Deve pagare o aspettare? E chi ha già pagato? Ma occorre pagare l'ingiunzione o il sollecito precedentemente ricevuto? E se non pago?
Il Consorzio, la Regione Puglia, i consiglieri regionali tutti e il Garante del Contribuente, erano stati avvisati di questa assurda illegittima situazione che si stava creando. Eppure nessuno ha alzato il dito, contribuendo a una situazione di totale caos e incertezza nei cittadini, alle quali la politica – sorda fino ad oggi ad ogni appello – cerca di porre rimedio.
E l’ombra di centinaia di ulteriori ricorsi è dietro l’angolo. Ricordiamo che i legali di Adiconsum Lecce sono in prima linea per raccogliere le istanze dei cittadini vessati e difenderli nelle sedi giudiziarie.
Se questo è un modo corretto di gestire i Consorzi di bonifica, non ci possiamo certo meravigliare dell’attuale assurda situazione debitoria, che fa sempre più propendere per scegliere la chiusura totale dei Consorzi e per individuare i responsabili che hanno consentito tale disastro gestionale.
Ricordiamo in ogni caso ai cittadini che i termini per ricorrere contro le ingiunzioni di pagamento sono di 60 giorni, ma nel conteggio dei giorni non bisogna considerare i 31 giorni di agosto perché vige la “sospensione feriale dei termini”, per cui per un’ingiunzione notificata il 21 luglio c’è tempo fino al 20 ottobre per poter fare ricorso.