Nonostante tutte le azioni intraprese e le assicurazioni politiche di interessamento alla risoluzione definitiva della vertenza dei consorzi di bonifica ricevute a partire dal mese di luglio 2015 ad oggi, in realtà hanno solo prodotto una perdita di tempo e una ulteriore presa in giro di cittadini e utenti che speravano in un dietro front da parte della Regione a seguito della dimostrata mancanza dei servizi resi da parte dei Consorzi di bonifica.
La conseguenza è stata che i solleciti di pagamento arrivano e i servizi no.
Questo non è più tollerabile in alcun modo da parte dei cittadini agricoltori, soprattutto in questo particolare momento storico di crisi socio economica e di perdite consistenti dei prodotti agricoli a causa dell’annosa vicenda della xylella fastidiosa, che sta mettendo in ginocchio tutta l’agricoltura salentina.
La vicenda dei Consorzi è ben nota. Sono un pozzo senza fondo che mira solo a far cassa e a non erogare servizi. Per cui ciò che viene chiesto ai cittadini è un inutile ulteriore “balzello” che contribuisce solo a ingenerare sfiducia negli enti consortili e a svuotare le tasche dei cittadini, senza la speranza di poter ricevere alcun servizio “diretto e specifico”.
Adiconsum_Lecce è pronta a dare battaglia su ogni fronte per la difesa dei sacrosanti diritti dei cittadini che stanno subendo quest’ennesimo affronto.
Purtroppo se molte amministrazioni comunali si fossero mosse in tempo a cercare di “bloccare” a monte i piani di classifica approvati con la delibera regionale nr. 1150 del 18.06.2013, probabilmente con i consorzi parleremmo la stessa lingua. Purtroppo però così non è stato. Molti enti locali hanno sottovalutato la portata del piano consortile approvato dalla Regione Puglia su proposta del Commissario Straordinario Stanco e così ai cittadini non rimane oggi che impugnare la pretesa consortile direttamente in Commissione Tributaria.
Già quando arrivarono i primi avvisi, Adiconsum_Lecce aveva emanato un decalogo per verificare la pretesa consortile e “affilare le armi” per combatterla:
1) Recuperare la scheda del proprio comune allegata al piano consortile approvato in modo da avere un quadro unitario dell’entità in % del territorio tassato e prendere visione delle motivazioni che il Consorzio ha inteso addurre a supporto della tassazione;
2) Verificare se il proprio Comune, quando ha ricevuto i ruoli per la pubblicazione ovvero se, dopo l’approvazione della delibera di G.R. nr. 1150 del 18.06.2013, ha provveduto a fare ricorso al T.A.R. esistendone i presupposti per l’annullamento del piano;
3) Se il Comune, pur non avendo fatto ricorso, ha presentato osservazioni al piano e se queste siano state accolte o meno e, in quali termini;
4) Verificare attraverso il sito http://www.bonibit.it/ug e inserendo il codice fiscale dell’utente e il numero personale presente sul frontespizio dell’avviso di pagamento, le informazioni presenti nella propria area consortile, avendo cura in particolare di verificare la corrispondenza dei dati catastali considerati con quelli di proprietà dell’utente;
In ogni caso ora la valutazione su cosa fare e cosa non fare dipende da una serie di fattori ed elementi, partendo comunque dal presupposto che sarà necessaria una impugnazione dinanzi alla Commissione Tributaria, ancor più se l’ente locale cui è localizzato l’immobile tassato non ha impugnato il piano consortile.
Gli iscritti ad Adiconsum_Lecce, potranno accedere all’area riservata ai soci adiconsum, con le credenziali ricevute al momento del rinnovo per il 2016 e scaricare il decalogo posto a punto dalla struttura legale con i suggerimenti sulla vertenza dei Consorzi di Bonifica.