Con la circolare nr 9 del 16-07-2019, sollecitata dalle richieste dei Comuni, la direzione centrale dei Servizi demografici espande espressamente la validità della ricevuta a «documento di riconoscimento» tout court, avendo questa tutte le caratteristiche formali richieste dall’articolo 35, comma 2, del Dpr 445/2000, facilmente verificabili grazie al codice a barre bidimensionale QR code impresso nella prima pagina della ricevuta.
Questa soluzione – negli auspici del Viminale – dovrebbe anche «tagliare» molti dei documenti d’identità che vengono ancora rilasciati in formato cartaceo nei casi di necessità urgente (motivi di salute, partecipazione a concorsi e gare pubblici) nei quali il cittadino non può attendere i tempi lunghi (o talvolta lunghissimi) oggi necessari per ottenere la Cie.
L’autenticità della ricevuta è verificabile attraverso il QR Code, seguendo le istruzioni riportate nell’allegato tecnico alla circolare 9/2019. Non solo. Il codice a barre indica anche qual è lo stato di produzione della carta d’identità collegata alla ricevuta e se essa sia stata giù consegnata al cittadino richiedente. Il che dovrebbe evitare la possibiltà di utilizzare ricevute false o contraffatte anche parzialmente.
Fonte: Il sole 24 ore